LABIRINTI DELLA MENTE di Franco Guglielmino
mi sono ancora ritrovato
a percorrere strade ignote
in quel groviglio barocco
di edifici che da tempo
non risvegliavo dal loro
profondo dormire
a percorrere strade ignote
in quel groviglio barocco
di edifici che da tempo
non risvegliavo dal loro
profondo dormire
e con me c'era un ragazzo
che dava l'impressione
d'aver perso il senso
del normale sentire
chiuso com'era anch'esso
in altri grovigli che la sua
mente costruiva a sua insaputa
che dava l'impressione
d'aver perso il senso
del normale sentire
chiuso com'era anch'esso
in altri grovigli che la sua
mente costruiva a sua insaputa
con ossessiva frequenza
un nome mi suggeriva
forse un luogo, un palazzo
o un crocevia, un nome
a me ignoto o chissà dimenticato
un nome mi suggeriva
forse un luogo, un palazzo
o un crocevia, un nome
a me ignoto o chissà dimenticato
implorando: accompagnami!
quando stanco di ritornare
sempre allo stesso punto
lo afferrai per le spalle e lo scrollai
gridando: ma che vuoi da me?
ci siamo persi, non vedi?
sempre allo stesso punto
lo afferrai per le spalle e lo scrollai
gridando: ma che vuoi da me?
ci siamo persi, non vedi?
una luce improvvisa si accese
- un lampione ritornato a vivere? -
e illuminò il viso di quel ragazzo
che sorridendo beffardo pronunciò
le parole che temevo: ti sei perso!
che sorridendo beffardo pronunciò
le parole che temevo: ti sei perso!
la luce dell'alba ingoiò ogni cosa
quando
al risveglio mi ritrovai da solo
quando
al risveglio mi ritrovai da solo
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