giovedì 14 marzo 2013

FRANCESCO di Alda Merini (da Mistica D'Amore)


FRANCESCO di Alda Merini (da Mistica D'Amore) 



Si dice che i santi siano dei folli, ma il rifiuto della ragione in nome della fede può essere 

molto rischioso.

Nella ragione c'è il dubbio e il tormento del dubbio, ma nella fede c'è l'abbandono totale 

all'inconoscibile e al nostro io migliore.

San Francesco salta a piè pari tutte le asperità che l'uomo incontra nel suo cammino e ne 

fa delle dolcezze. Ogni cosa impura la purifica con la sua lingua e il suo appetito di Dio.

Francesco è un affamato di Dio, ha fame della beatitudine. Questa beatitudine noi la 

conosciamo bene, ma ne abbiamo paura, perché dovremmo rifiutare tutte le ricchezze del 

nostro tristissimo momento.

La nostra anima è sempre triste, fino alla morte, perché l'uomo ha paura, ha paura di 

credere. La vita di Francesco è un tripudio di fiori, di uccelli, di incantesimi: è come un 

bambino che scopre la vita per la prima volta.

Scoprire la vita è come tornare fanciulli, è come tornare buoni, è come incarnarsi nella virtù 

del Signore. Ed ecco l'incarnazione di Francesco nel volto divino. Francesco diviene una 

lacrima rovente sul volto di Dio che patisce e sarà il refrigerio della sua morte.

Vuole
 consolare il suo Signore: egli stesso diventa povero per essere signore della grande poesia 

che è l'universo.

(f.g)

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