GRAZIELLA MENEGHETTI
Ti parlo
dal ramo più alto del ciliegio
chiamandoti d’ogni nome che conosco
e ti porto collane di glicine ondulate
a colorarti i fianchi
mentre mi lesini carezze alle fessure.
Io ti cercavo mamma, senza mai trovarti
negli angoli remoti della luna
dove sei sempre stata,
con le tue lame a trafiggere la pelle
con le tue mani a levigare i sassi.
Mi resti voce
a trapassare i muri, iridi impazienti
di sorrisi,
zucchero e farina ad impastare
vecchie canzoni
affacciate sui gerani dell’estate.
Restami
di sangue vivo annodata al cuore
d’acqua che non siano lacrime
disperse al fiume,
restami rifugio
braccia spalancate senza vie di fuga.
Restami madre
nella stessa impronta
con lo sguardo affondato
dentro il sogno
che un giorno m’insegnasti
e che ancora abito.
(a.t)
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