GUARDO LA MIA MANO di Valentina Tomasoni
Guardo la mia mano…
E cerco di non dare troppa importanza a quello che vedo
Una mano…
Sento le mie gambe…
No, non è tragedia…
È realtà.
Questo corpo è offeso, umiliato, recluso, bistrattato…
Ma in fondo privilegiato.
Conosce il baratro del dolore,
e gode di ogni rinascita quando scompare
Il mio corpo si muove lentamente,
ogni gesto diventa…
Mi sento inerme,
davanti a me stessa
a questo corpo che non è più mio…
queste mani così…
così diverse dalla normalità.
Nessuno conosce il mio mondo,
quando qui dentro la mia stanza,
rido, piango e sogno.
Quando ogni gesto diventa…
Diventa.
Guardo il mio corpo…
Se non ti amassi alla follia vita,
come farei a non odiarti
tutto questo toglie uno pezzo di cielo al mio mondo,
tutto questo mi dona un raggio di sole per ogni momento
che vivo sapendo che il dolore
è parte dell’esistenza
e che la voglia di viverla ne è l’essenza
Guardo il mio corpo,
le mie mani…
Domani…
Ora sogno, piango e rido!
Questo è ciò che vivo!
(f.g)
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