Hasta siempre Garcia Marquez!
MEMORIA DELLE MIE PUTTANE TRISTI (explicit)
Uscii in strada raggiante e per la prima volta riconobbi me stesso all’orizzonte remoto del mio primo secolo. La mia casa, silenziosa e in ordine alle sei e un quarto, cominciava a godersi i colori di un’aurora felice. Damiana cantava a pieni polmoni in cucina, e il gatto redivivo arrotolò la coda intorno alle mie caviglie e continuò a camminare con me fino al tavolo per scrivere. Stavo ordinando le mie carte avvizzite, il calamaio, la penna d’oca, quando il sole esplose fra i mandorli del parco e il battello fluviale della posta, in ritardo di una settimana per la siccità, entrò bramendo nel canale del porto. Era finalmente la vita reale, col mio cuore in salvo, e condannato a morire di buon amore nell’agonia felice di un giorno qualsiasi dopo i miei cent’anni.
(f.g)
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