La mia compagna di scuola Mirjam
dal vezzeggiativo Maka
era una ragazzina snella dai capelli scuri.
Conoscevo la sua mamma,
sapevo dove abitava,
ma non ho visto mai suo padre,
artigiano provetto di materassi
e trapunte
che se ne stava giorno e notte
tappato nel suo laboratorio
a lavorare.
Un giorno,
mentre aspettavo Mirjam
sulla salita davanti alla loro casa
e con Maka ci siamo salutate cordialmente,
dalla casa è sbucato un piccolo gobbo,
tenendo in mano un ombrello
che senza parole ha offerto a Maka,
sparendo poi lestamente
nella casa.
Hai visto
come corre svelto mio padre,
ha detto Maka,
mentre io a bocca aperta
lo seguivo con lo sguardo.
(f.g)*

Nessun commento:
Posta un commento