sabato 1 novembre 2014

Cappuccetto Rosso (rivisitata) di Franco Guglielmino

Cappuccetto Rosso (rivisitata) di Franco Guglielmino




Cappuccetto Rosso di :Franco Guglielmino

La fiaba rivisitata per sadici smaliziati!

C'era una volta una bimba che abitava con la madre. Primo dubbio: è il padre? morto? scappato di casa? ha preferito la legione straniera non sopportando più una famiglia quanto meno stramba? E si! una moglie che continua a preparare merende e a fare torte (per una madre o suocera, in questo caso avrebbe almeno una giustificazione) novantenne con un diabete conclamato che abita, da sola, senza neanche una badante ucraina, in una casa al di la del bosco; una figlia che indossa notte è giorno una mantellina rossa (ma avrà avuto un ricambio?) che zampetta per casa cantando la vispa Teresa. E si, pover'uomo merita tutta la nostra umana comprensione. Ma ritorniamo alla favola.
La mamma di cappuccetto rosso dopo aver preparato l'ennesima torta, con dose doppia di zucchero, prepara un cesto e dice alla bambina: " Piccina (ma ca...volo avrà avuto un nome) il cestino è pronto. La nonna ti starà aspettando, ma mi raccomando, non prendere la scorciatoia che taglia per il bosco..." "Si, mammina, potrei fare brutti incontri! è da una vita che me lo raccomandi! Però la vecchia, pardon la nonnina, potrebbe trasferirsi in una casa per signore benestanti: i soldi non le mancano e sappiamo anche come li ha fatti!" "Ma bambina mia che dici mai? Dai mettiti la mantellina rossa e vai..." " Ah mà, hai bevuto anche questa mattina! La mantella l'ho sempre addosso, e poi, non me l'hai detto tu che non sono nata con la camicia ma con la mantella e il cappuccio rosso compreso?"
Detto ciò, l'adorabile bambina, prende il cestino e si incammina lungo la strada che porta a casa della nonna, ma girato l'angolo fa una deviazione e via, s'inoltra come sempre all'interno del bosco, sperando d'incontrare almeno una volta quel signore che per il solo fatto d'avere, dicono, anche se non fu mai provato, in gioventù mangiato una ragazza (fu durante la famosa carestia del '99) a pezzettini (non intera come biascicano le malelingue), da allora tutti cominciarono a chiamarlo "lupo cattivo". La ragazzina dopo essersi fermata, come sempre, a raccogliere foglie di oleandro* che utilizzava per preparare un ottima bevanda digestiva, come solea fare da anni, per la cara nonnina, si riposa sotto un albero quando, all'improvviso si presenta un distinto signore, con un enorme cappello in testa, che le chiede con gentilezza: "Cosa ci fai, tutta sola, nel folto del bosco? Sai che può essere pericoloso..." "Signore, io non parlo con gli sconosciuti" "Mi presento, il mio nome è Lupus de Licantropi, per servirti!"
La piccina, che non era stupida, capì. "Piacer mio, signore, vado dalla mia nonna, che abita al di là della grande quercia, in quella casa di mattoni rossi, a portarle questo cesto ed essendo stanca, mi stavo riposando" Se vuoi, piccina, continua a riposare, se mi dai il cesto, ti precedo e lo porto io, conosco la casa ma c'è un problema la vecchiac...., la dolce vecchietta, giustamente, non si fida degli estranei e tiene chiusa la porta con 15 chiavistelli, un catenaccio e tripla porta blindata!" "Grazie signore, lei è molto gentile e se proprio vuole farmi questo favore, sento che di lei mi posso fidare, questo è il cestino e quando arriva a casa della mia nonna, bussi tre volte alla porta, poi ancora quattro e quando la mia nonnina chiederà: chi è? risponda, io, e vedrà che dopo aver disattivato il salvavita Beghelli a ghigliottina, le aprirà la porta. Mi raccomando, gli dica che io arriverò presto! Ecco il cesto e ancora grazie, io mi riposo ancora un poco e poi la seguo" Mister Lupus, dopo aver preso il cestino, si dirige di gran lena verso la casa della nonna di Cappuccetto Rosso, pensando fra se: "tre volte, poi quattro e la parola d'ordine "io"...Caz...zen! ed io che ho speso fino ad ora una fortuna in decriptatori sofisticati acquistabili in rete."
Intanto, la dolce piccina rimasta sola, con un sorriso angelico sulle labbra, si sdraia all'ombra di un larice e si addormenta, sussurrando: "e anche questa è fatta!"
Dopo qualche ora, dopo aver appreso dalle ultime notizie di cronaca, consultando il suo iPod: "Una vecchietta è stata barbaramente uccisa, tagliata a pezzi e cotta in un pentolone, almeno si presume, perché non sono stati trovati resti ma solo un biglietto con scritto <gallina vecchia fa buon brodo> ...." A questo punto spegne il suo apparecchio e tornando verso casa pensa: " adesso ho capito perché Mister Lupus è stato così gentile con me <è solo un buongustaio>" Quando arriva a casa, con gli occhi umidi di collirio marca "Per chi non riesce a piangere" si butta al collo della mamma, l'abbraccia e grida disperata: "Mamma, mammina la nonna non c'è più!" e poi sottovoce: " piano terra, primo piano con mansarda, superficie utile 250 mq, più giardino, basterà per la mia dote?"

*nota: * oleandro, pianta notoriamente molto velenosa

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