venerdì 12 aprile 2013

OGGI NON ESISTO di Antonella Trapani


OGGI NON ESISTO di Antonella Trapani



Ci sono dei giorni che non sono tutti uguali, giorni bui, scuri, che non dovrebbero esistere e che si dovrebbe solo poterli far tornare indietro. La vita è una strana combinazione di avvenimenti e di eventi che premono contro le nostre paure, le nostre finte certezze, il
nostro bisogno di voler sempre e comunque far funzionare le cose. Anche quando non si “muovono” nel verso giusto, dal lato che noi vorremmo che si fermassero, per poterle osservare meglio, per riuscirle a smontare e costruire di nuovo. Più semplici, più appropriate per quelli che pensavamo fossero i nostri destini, i nostri sogni e le nostre aspettative. Tu non sei riuscita a fermarla la vita, non sei riuscita a fartela “scivolare” addosso, non sei riuscita a bloccarla in un angolo, per quell'istante, che ognuno di noi dovrebbe avere per essere in grado di comprendere che dopo di “oggi” arriva sempre un “domani”… e che quel “domani” non dev’essere necessariamente peggiore di “adesso”, più sconvolgente di “ora”. Quando si vola bisogna avere le ali, non siamo angeli, non siamo uccelli. Questo mondo ci vuole con i piedi per terra quel tanto che basta per capire fino in fondo la durezza della vita, che a guardarla bene, a volte, può sembrare anche facile. Ed è così che ti frega, quando pensi che questa semplicità debba per forza rimanere inalterata, immutata nel tempo. Non c’è un libretto d’istruzioni per far funzionare le cose, per non avere paura. No, è necessario improvvisare, cambiare tutto, tentare, cadere, e fare un altro passo in avanti, e poi, magari, cadere ancora e rialzarsi di nuovo. Fino ad arrivare lì… dov'è difficile dirlo, ma bisogna giungere quasi per forza. In quel “luogo”, dentro di noi, nel quale tutto acquista stranamente un debole senso. Anche le situazioni più complicate, quelle che sembrano davvero non averlo. Quelle che fanno soffrire e che ci impediscono di respirare. Tu non sei riuscita ad arrivare fin lì. Ti sei fermata prima. Forse perché nessuno è stato in grado di darti una mano… ed a capire che per te, ad un certo punto, il mondo ha iniziato a girare al contrario. No… non siamo angeli e non possiamo imparare a volare… e quando hai deciso di saltare tu lo sapevi. In questa immensa disperazione spero solo che “qualcuno”, meno superficiale, più attento e molto più misericordioso di noi, ti abbia aspettata comunque. E che questa volta ti abbia, invece, spalancato le braccia per prenderti al “volo”. Per accompagnarti finalmente in un “posto” migliore, dove non si prova paura, e i sentimenti, anche i più dolorosi, non riescono più a fare del male… addio angelo senza ali.

(a.t)

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