Marina Ivanovna Cvetaeva (1892-1941) Ai miei versi scritti così presto
Ai miei versi scritti così presto
che nemmeno sapevo d’esser poeta,
scaturiti come zampilli di fontana,
come scintille di razzi.
Irrompenti come piccoli demoni
nel sacrario dove stanno sogno e incenso,
ai miei versi di giovinezza e di morte,
versi che nessuno ha mai letto!
Sparsi fra la polvere dei magazzini,
dove nessuno mai li prese né li prenderà,
per i miei versi, come per i pregiati vini,
verrà pure il loro turno.
(trad. di P.A. Zveteremich)
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