domenica 13 novembre 2011

La saggezza del Kama Sutra





PREMESSA






Prima di parlare del Kama Sutra, mi sembra utile iniziare col  riportare la prefazione di un libro di Deepak Chopra che  è medico Endocrinologo indiano, ma si è formato e pratica negli Stati Uniti. La sua metodologia unisce le più avanzate scoperte scientifiche nel campo della fisica quantistica e della Psico-Neuro-Immunologia con le millenarie tecniche e conoscenze della medicina Ayurvedica indiana.


Deepak Chopra è conosciuto in tutto il Mondo per aver proposto un nuovo paradigma che ha rivoluzionato la saggezza comune nel campo della connessione tra mente, corpo, spirito e salute. Ha letteralmente trasformato la nostra comprensione del significato di salute. Il suo lavoro ha tracciato nuove vie per liberare l'incredibile potenziale che risiede dentro tutti noi e che ci porta verso il benessere fisico, emozionale, spirituale, mentale e sociale.
Ha stabilito il principio fondamentale che la salute perfetta non è soltanto assenza di malattia, ma bensì uno stato vitale di equilibrio e integrazione di corpo, mente e spirito, favorendo obiettivi ispirati e al tempo stesso realistici per vivere delle esistenze più significative, armoniose e soddisfacenti.  










IL LIBRO DI DEEPAK CHOPRA



La strada verso il Kama Sutra. Una guida alla saggezza del corpo Autore Deepak Chopra



Classico della letteratura erotica, antichissimo condensato della saggezza indiana, per alcuni "manuale d'amore" introdotto più o meno furtivamente in camera da letto, per altri opera scandalosa e moralmente inaccettabile, il Kama Sutra è stato interpretato in modi molto diversi nel corso del tempo. A distanza di secoli dalla sua apparizione, Deepak Chopra ne propone una personale e innovativa lettura, valorizzandone la natura spirituale e presentandolo come fonte di insegnamenti sorprendentemente moderni. Accompagnando il lettore in un percorso che si snoda da una nuova traduzione del testo originale agli aforismi sull'eros e l'amore, dalla rilettura del rapporto tra il piacere e l'anima alle Sette leggi spirituali dell'amore, Chopra indica la via per accedere a quello che considera il messaggio più profondo e spesso ignorato del Kama Sutra. L'erotismo - tappa fondamentale ma non esclusiva per realizzare l'equilibrio perfetto tra i quattro valori che dovrebbero ispirare la vita di ciascuno - viene elevato a esperienza mistica per eccellenza, momento sacro di fusione con Dio e di completamento reciproco.



STRUTTURA DELL'OPERA




Il Kama Sutra contiene un totale di 64 posizioni sessuali anche rappresentate. hanno diversi nomi, come ad esempio quelli degli animali o delle azione degli animali. Vatsyayana credeva che ci fossero otto modi di fare l'amore, moltiplicati per otto posizioni per ognuno. Nel libro queste sono note come le 64 Arti. Il capitolo che elenca le posizioni è il più famoso e per questo è spesso scambiato per l'intera opera.
Tuttavia, solo circa il 20 per cento del libro è dedicato alle posizioni sessuali. Il resto è una guida su come essere un buon cittadino e parla delle relazioni fra uomini e donne. Il Kama Sutra descrive il fare l'amore come un'unione divina. Vatsyayana credeva che il sesso in sé non fosse sbagliato, a meno che non lo si facesse frivolmente. Il Kama Sutra ha aiutato le persone a godere dell'arte del sesso in maniera più profonda e può essere considerato una guida tecnica al godimento sessuale , oltre a provvedere ad una descrizione dei costumi e delle pratiche sessuali dell'India di quei tempi.
Il Kama (in sanscrito piacere o benessere) non è infatti percepito come un peccato, ma è uno dei quattro scopi della vita (purushartha).



CARATTERI FONDAMENTALI DELL'0PERA

Si tratta di un'opera messa per iscritto in India in un periodo imprecisato fra il III e il V secolo d.C., l'autore viene indicato in Vatsyayana Mallanaga, anche se non se ne ha la certezza.


Il fine  dell'opera è quello di trattare dell'amore che viene posto al terzo posto nella scala dei valori del "trivarga": al primo posto vi è il rispetto di Dio e della morale e al secondo la cura degli affari. Il Kamasutra vuole  trattare dell' armonia e della felicità nel pieno rispetto della morale, della vita sociale ed economica, nulla da vedere con amori turbinosi che distruggano le leggi morali e la società.


L'opera del Kamasutra anche se scritta per tutti, si rivolge particolarmente alle ragazze che si apprestano al matrimonio. Notevole è che vengono poste sullo stesso piano sia le esigenze sessuali maschili che quelle femminile.


L'opera fu tradotta in inglese alla fine dell'800 ma recentemente è stata fatta una nuova traduzione dall'originale che, si dice, sia più fedele all'originale  in quanto non più legata ai pudori dell'età vittoriana.





Posizione Yin e Yang



La struttura dell'opera è stata già descritta in precedenza e da questa si evince che si tratta fondamentalmente di un libro moralmente e socialmente  utile per la società indiana del tempo, purtroppo in occidente, delle sette parti che compongono il Kamasutra l'interesse maggiore si è concentrato sulla seconda parte che parla del modo di trarre piacere dall'amore e delle famose posture. Pruderie tipicamente occidentali frutto di una morale cristiana, cattolica e protestante, che hanno visto nel sesso solo un tabù anziché coglierne uno degli scopi fondamentali, che non è solo quello della procreazione, ma il rapporto reciproco di due esseri che sono espressione delle due forze primordiali dell'universo: Yin e Yang. La teoria Yin-Yang è molto antica ed è considerata dai filosofi cinesi la base dell'universo. Yin e Yang costituiscono infatti veri e propri emblemi della dualità fondamentale esistente in ogni parte del cosmo.


                                LA CONGIURA DE SILENZIO


 Nella civiltà orientale abbiamo una chiara esplicitazione degli aspetti sessuali dell'amore, nella civiltà occidentale invece abbiamo quella che in tempi recenti è stata definita la "congiura del silenzio": gli aspetti propri della sessualità vengono taciuti, avvolti nel silenzio. In genere l'atto sessuale non viene indicato esplicitamente ma con un eufemismo: giacere, stare a letto, stare insieme, conoscere (termine biblico) e infiniti altri modi più o meno allusivi che assumono un significato sessuale solo dal contesto del discorso. Il grado di silenzio varia a seconda le epoche: nel mondo greco era meno accentuato che in quello romano, in genere nel mondo classico meno forte che in quello cristiano, e contrariamente a quello che generalmente si crede, nel medioevo si era molto più espliciti che in età moderna. Forse l'età di maggiore censura è l'Ottocento nella così detta Età Vittoriana. Abbiamo quindi una notevole varietà di situazioni; tuttavia anche nelle epoche più "liberali" operava una rigida censura: esempio nei miti greci tante situazioni erotiche che scandalizzarono fortemente i cristiani ma in effetti non abbiamo mai descrizioni di atti sessuali. Vero è che non mancano pitture di atti sessuali ma solo in luoghi destinati probabilmente a tale scopo, come ad esempio nei lupanari (le case di tolleranza nell'epoca romana, come si può vedere nelle pitture di Pompei).


Diversa la situazione in Oriente: la tendenza generale non è quella di nascondere i particolari dell'atto sessuale che vengono raffigurati non solo nei lupanari ma anche nei templi: inimmaginabile una cosa del genere in una chiesa cristiana.


                     LA MOGLIE IN ORIENTE E IN OCCIDENTE


Nella civiltà occidentale il comportamento della moglie doveva essere improntato alla "pudicizia". Il modello prevalente della donna imponeva che essa dimostrasse  disinteresse al rapporto sessuale in sè, che presentasse sempre una certa resistenza, una certa riluttanza. Se acconsentiva al rapporto sessuale deve mostrare che non era per il piacere che gliene poteva derivare ma per amore o per dovere o per il desiderio di maternità. I riti antichi del matrimonio (come quelli romani) che simulavano il ratto avevano probabilmente questo senso: la sposa non vorrebbe lasciare la casa paterna, ha paura del rapporto con l'uomo ma deve cedere alla forza.


In questo contesto la donna non doveva essere e soprattutto mostrarsi esperta nella sessualità. La moglie "onesta" si abbandonava  semplicemente ai desideri del marito, essere esperta nell'arte di amare era cosa da prostituta. E infatti solo ad esse veniva insegnata questa arte.


Talvolta le conseguenze potevano essere molto spiacevoli: qualche marito si sentiva insoddisfatto delle propria sposa, casta e virtuosa ma fredda e trovava soddisfazione invece in donne molto meno virtuose ma tanto più esperte: ciò fece la fortuna delle etere greche, delle cortigiane rinascimentali, delle "mantenute"dell'800. A volte l'uomo veniva a sentirsi come diviso fra due donne: la moglie virtuosa che stimava e che metteva su un piedistallo ma da cui non si sentiva attratto e l'amante che disprezzava e che metteva nel fango ma che lo attraeva irresistibilmente (la donna fatale, la rovina famiglia, la divoratrice di uomini delle cui figure è piena la letteratura occidentale).


L'atteggiamento delle donne in Oriente era molto diverso. Una sposa doveva innanzi tutto essere in grado di attrarre il marito, era una questione prioritaria, il suo primo e fondamentale compito. Una moglie non in grado di soddisfare il proprio marito era una donna fallita, non poteva sperare nulla dalla vita matrimoniale.


Il problema era acuito dalla poligamia. Nel mondo mussulmano esiste anche la poligamia ma ognuna delle mogli è protetta (almeno in teoria) dal precetto coranico che ognuna delle spose deve essere trattata allo stesso modo anche nel campo dell'intimità. Ma in Oriente vi era una gerarchia fra le mogli: il marito sceglieva e si lasciava influenzare da quella che conquistava maggiormente il suo amore o, più concretamente, da quella che gli dava maggiore soddisfazione.


La moglie occidentale era protetta dalla sua unicità, le altre non potevano essere "donne" ma solo "donnacce".  In Oriente essa doveva battere la "concorrenza"sempre più accanita con il salire della scala sociale e il conseguente aumento del numero delle mogli concorrenti.


In Occidente per essere una buona moglie bastava la castità, in Oriente invece non era sufficiente, bisognava essere innanzi tutto una buona amante.


Va notato che in Oriente anche l'uomo doveva imparare l'arte di amare per dare soddisfazione alla propria sposa. In Occidente invece l'uomo non sentiva affatto questo dovere: la sessualità sembrava un fatto proprio di pertinenza maschile, in questo campo nulla era dovuto alle donne e nulla era da loro richiesto.


Anzi fino a tempi recenti molti supponevano che una donna non provasse alcun piacere particolare dalla sessualità: gli uomini facevano l'amore per il piacere, le donne solo per dovere o per calcolo, provar piacere era cosa da sgualdrina.


Nessuna obiezione quindi al matrimonio fra ragazze giovanissime e vecchi decrepiti: date le premesse sembrava cosa perfettamente " normale".


Sia in occidente che in oriente veniva richiesta la verginità ma in occidente la fanciulla doveva arrivare al matrimonio senza nessuna conoscenza del sesso, in oriente invece questa conoscenza era fondamentale, di conseguenza l'educazione delle fanciulle era completamente diversa. La prima non doveva mai parlare di sesso perché si chiedeva ad essa una totale ingenuità e non doveva essere sfiorato l'argomento sessuale perché non si conveniva ad una ragazza di buona famiglia. Mentre in oriente la fanciulla era preparata fin da giovanissima ad esser una brava donna di casa ma principalmente di essere una amante esperta.



L'ideale dell' amore in occidente è mutato nel corso dei secoli ma  la situazione femminile è sempre stata  idealizzata: passando dal periodo classico durante il quale la donna era vista come madre (i figli intesi come gioielli da Cornelia) a quello dell'amor cortese (Beatrice nell'ideale di Dante), fino ad arrivare all'amore romantico, massima idealizzazione della figura femminile vista come una eroina che poteva essere oggetto solo di sentimenti profondi, infiniti ed eterni. Ed è specialmente in questo periodo che la censura nei riguardi del sesso diventa più esasperata.




In oriente invece l'amore romantico non è mai esistito in quanto ogni espressione d'amore fra un uomo e una donna si concretizzava solo nell'atto sessuale, che era insieme atto di amore e sessualità, infatti il termine Kama può essere tradotto sia come amore che come piacere.  
     
                          LO STUPORE PER IL KAMA SUTRA


I rapporti fra Oriente e Occidente sebbene ebbero inizio prima del 500, solo nell'800 si trasformarono, in epoca colonialista, in rapporti culturali ed economici.E gli occidentali si trovarono catapultati in una realtà spesso per lo inconcepibile.Per esempio, vi immaginate lo stupore di una Lady dell'epoca vittoriana che vede scolpiti in un tempio indù scene esplicite di un rapporto sessuale? Avrà sicuramente pensato che solo dei popoli barbari potevano ornare i loro luoghi dii culto con scene degne di un bordello. 

Anche noi, oggi, vediamo nel Kamasutra un libro osceno o quanto meno immorale. Ma ci sbagliamo, perché lo guardiamo da una prospettiva diversa; per gli orientali testi come il Kamasutra sono considerati etici e religiosi perché regolano il rapporto di coppia a 360 gradi. E non dobbiamo pensare che il senso morale dei popoli orientali sia più permissivo del nostro, anzi sono ancora più rigidi di noi nel campo dell'etica sessuale, seguono soltanto regole diverse.



 ALLA BASE CI SONO DIVERSE MOTIVAZIONI ETICO SOCIALI

In Oriente le motivazione appaiono abbastanza evidenti e chiare. La famiglia si fonda sull'amore sessuale della coppia feconda. Appare pertanto evidente che i due coniugi debbano trovare la maggiore soddisfazione possibile nell'ambito della loro intimità. Inoltre la soddisfazione è la migliore prevenzione della infedeltà coniugale. Fra moglie e marito c'è stato da sempre un mutuo accordo: la donna teneva legato a se il proprio uomo accendendo in lui fantasie erotiche e l'uomo si assicurava la fedeltà della suo donna rendendola sessualmente soddisfatta. Inoltre la frequenza dei rapporti sessuali aumentava le probabilità di un concepimento.







Diverso è sempre stato l'atteggiamento occidentale che ha dato più risalto al matrimonio che al sesso, in quanto quest'ultimo veniva considerato come un possibile nemico della santità della famiglia. L'uomo occidentale ha avuto sempre paura di essere giudicato in funzione delle sue prestazioni sessuali anziché essere  giudicato in base alla sua intelligenza e alle sue doti morali di buon padre di famiglia! Perché se come maschio avesse fallito, per una ragione qualsiasi, avrebbe questo potuto  giustificare l'adulterio da parte di una moglie insoddisfatta!  Meglio non correre questo rischio! Di conseguenza la società ha imposto una sua morale che metteva in primo piano la famiglia, ritagliando per la moglie un ruolo di donna onesta e di madre, reprimendo in lei ogni desiderio sessuale diversamente sarebbe stata considerata una donna leggera, una puttana  buona per amante ma non per moglie! La donna, infatti, fino dalla più tenera età veniva educata per questo ruolo: moglie fedele, madre esemplare, perfetta padrona di casa ma non amante!


L'atteggiamento verso l'uomo è stato sempre più permissivo, si pretendeva anche da lui il senso della famiglia, della santità del matrimonio ma qualche scappatella gli era permessa: si sa, l'uomo ha certe esigenze!
 Agli uomini è concesso di cedere alle tentazioni, poi si pentono e vengono perdonati. Per le donne nessun perdono, debbono custodire la propria "virtù" a costo anche di sacrificare per essa la propria vita!










In definitiva, se si vuole fare una estrema sintesi si può dire che in oriente è stato, da sempre, dato valore all'aspetto costruttivo dell'EROS, in occidente a quello distruttivo!



























































 





















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