martedì 29 gennaio 2013

DIO E' MORTO da "La gaia scienza" di Friedrich Nietzsche

DIO E' MORTO da "La gaia scienza" di Friedrich Nietzsche


 "Dio è morto e il nostro mare è di nuovo aperto, forse non ci fu mai un mare così aperto"
dice Nietzsche. Ma, per altro verso, questo fatto reca con sé senso di vertigine e di perdita; e il dubbio che questo avvenimento recentissimo non sia stato ancora avvertito in tutta la sua gravità.

Finché "la morte di Dio" convive a lato delle grandi certezze della ragione ed è sentimento di pochi, non è in grado di manifestare i suoi effetti dirompenti, che cominciano a farsi sentire allorché questa morte diviene fatto generalizzato e quindi normale e banale. Allora la morte di Dio, ammessa volgarmente, data per scontata, portata senza dramma, sprigiona tutte le sue conseguenze. Secondo Nietzsche, Dio è stato ucciso nell'indifferenza e nella disattenzione con la furbizia e il compiacimento dell’uomo mediocre. Dio è morto tra uomini addomesticati e vili, senza la tragedia che l’enormità del fatto avrebbe dovuto comportare. Per questo egli si chiede:

"Ma come abbiamo potuto fare ciò? Come potemmo bere tutto il mare? Chi ci diede la spugna per cancellare tutto l’orizzonte? Che cosa abbiamo fatto quando staccammo la terra dalla catena del suo Sole? In quale direzione ora ci muoviamo? Non precipitiamo noi continuamente? Indietro, da un lato, davanti, da tutte le parti? C’è ancora un altro e un basso? Non voliamo come attraverso un nulla senza fine? Non soffia su di noi lo spazio vuoto?… Dio è morto, Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!"


(Nietzsche, La gaia scienza, p.129, Adelphi) da "http://www.studenti.it/didattica/filosofia/nietzsche2.php"







Ho visto 
la gente della mia età andare via 
lungo le strade che non portano mai a niente, 
cercare il sogno che conduce alla pazzia 
nella ricerca di qualcosa che non trovano 
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate, 
dentro alle stanze da pastiglie trasformate, 
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città, 
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà 
e un dio che è morto, 
ai bordi delle strade dio è morto, 
nelle auto prese a rate dio è morto, 
nei miti dell' estate dio è morto...

Mi han detto 
che questa mia generazione ormai non crede 
in ciò che spesso han mascherato con la fede, 
nei miti eterni della patria o dell' eroe 
perché è venuto ormai il momento di negare 
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, 
una politica che è solo far carriera, 
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, 
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto 
e un dio che è morto, 
nei campi di sterminio dio è morto, 
coi miti della razza dio è morto 
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso 
che questa mia generazione è preparata 
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, 
ad un futuro che ha già in mano, 
a una rivolta senza armi, 
perché noi tutti ormai sappiamo 
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge, 
in ciò che noi crediamo dio è risorto, 
in ciò che noi vogliamo dio è risorto, 
nel mondo che faremo dio è risorto...


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