STUPENDE ORE di Antonella Trapani
Il mare mi sente mi scorge e mi abbraccia
chiudo gli occhi mi siedo e mi godo la risacca.
I gabbiani si inseguono e volteggiano nel vento,
come le foglie in autunno son sempre in movimento.
Poi eccoli fermi, sospesi nei cieli,
seguir le correnti silenziosi e sereni.
Ascolto le onde e il sibilar del vento,
tintinnano le corde di un albero maestro.
Il posto è sempre quello e pieno di ricordi
i ragazzi si baciano tra l’ombra degli scogli.
La brezza è profumata sa di luoghi lontani,
di pescatori infreddoliti e di burrascosi mari.
Più in là le reti, buttate giù sul molo,
solo i gatti le sfidano, miagolano in coro.
I bambini si rincorrono e si tuffano tra loro,
quanti bei ricordi, mi rammentano chi sono.
Rivedo mio fratello sorridere felice,
quanti giochi tra le onde,
quanti scherzi con le amiche.
Ripenso al mio papà, che ci portava a pesca,
la lenza in una mano, il cappellino sempre in testa.
Vorrei restare qui immersa nel passato
tra l’amore dei miei cari ed il tempo ormai andato.
Ma il giorno è traditore e passano le ore,
il vento si fa freddo, il sole adesso muore.
Non posso più aspettare è ora di tornare.
Addio ricordi amati, addio miei amici alati,
addio caldo tepore, addio stupende ore.
(f.g)
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