ACQUA E VENTO di Octavio Paz
Distesa d'acqua scintilli
sotto un fulmine lascivo
il mio pensiero azzurro e nero.
Cammini per il bosco del mio sangue
alberi odorosi di seme
alberi bianchi alberi neri.
Abiti un rubino
istante incandescente
goccia di fuoco
incastonata nella notte
corpo senza limiti
in un'alcova minuta.
Il mare ti solleva fino al grido più bianco
l'edera del gemito mi conficca le unghie nella nuca
il mare ti squarcia strappandoti gli occhi
torre di sabbia che si sgretola
i tuoi lamenti scoppiano e svaniscono
galli neri
cantano la tua morte e la tua resurrezione.
Sul bosco carbonizzato
passa il sole con un'ascia
(f.g)
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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