Da: Tao e Tantra La Grande Madre e l'eros

Da: Tao e Tantra La Grande Madre e l'eros

I reperti archeologici che riguardano il periodo neolitico sono ormai così numerosi e significativi, che non possono lasciare più alcun dubbio. Dall'Europa fino alla Cina esistevano società in cui tutto ruotava attorno alle donne e l'eros, in ogni sua forma, dominava incontrastato. Non ci sono dubbi anche sul fatto che fossero società estremamente pacifiche.

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...  (man mano che dalla preistoria si passa alla storia)

La Grande Madre, simbolo di apertura, ricettività e tolleranza, viene così sostituita da un Dio-Padre, irascibile e intollerante, che risiede nell'alto dei Cieli, lontano dalla Terra. Non può in alcun modo confondersi con la natura e, anzi, la trascende completamente.
È un Dio-Padre che, malgrado non abbia alcuna donna, sembra ossessionato anche lui dalla "certezza" della propria paternità. «Non avrai altro padre all'infuori di me!» tuona minacciosamente.
Mentre Giove, pur avendo moglie, fa astutamente tutto da solo. Partorisce dalla testa, dalla coscia... Ma ciò non mitiga affatto il suo carattere. Non fa altro che tuonare anche lui.
Questa "irascibilità", che sembra essere una caratteristica delle divinità maschili, e la speranza di tornare ai tempi più sereni della Grande Madre, sono espresse con grande efficacia in un canto tradizionale indù:

Gli dèi non fanno altro che litigare
Litigare tra loro
Si adirano a tal punto
Che le loro espressioni furenti
Si trasformano in tante forme luminose
Le forme luminose
Mescolandosi le une alle altre
Formano un unico fascio di luce
È proprio da questa luce
Ce nasce (rinasce?) la dea suprema
E la dea urla di gioia
E poi scoppia a ridere.

Trovo molto significativo il fatto che la dea, per prima cosa, urli di gioia e scoppi a ridere. Abbandonando il culto della Grande Madre, non soltanto l'eros è andato perduto, ma lo stesso godimento dell'essere pienamente e gioiosamente "corpo".