martedì 16 luglio 2013

Sergej Esenin - Vladimir Majakovskij

Il destino di due grandi poeti russi figli della rivoluzione d'Ottobre

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Arrivederci, amico mio, arrivederci

Arrivederci, amico mio, arrivederci.
Tu sei nel mio cuore.
Una predestinata separazione
Un futuro incontro promette.

Arrivederci, amico mio,
senza strette di mano, senza parole,
Non rattristarti e niente
Malinconia sulle ciglia:
Morire in questa vita non è nuovo,
Ma più nuovo non è nemmeno vivere.

A quest'ultima poesia di Esenin, come è noto scritta con il sangue e dedicata al poeta Anatoli Marienhof, rispose, poco tempo più tardi, Vladimir Majakovskij:


A Sergej Esenin - di Vladimir Majakovskij
(si riportano gli ultimi versi della poesia di V. Majakovskij)
.......
Bisogna
strappare
la gioia
ai giorni futuri.
In questa vita
non è difficile
morire.
Vivere
è di gran lunga più difficile.

Majakovskij, come si sa, non tenne fede a queste parole, e si tolse anch'egli la vita il 14 aprile 1930.

*(f.g) — con Sergej Esenin sul letto di morte



 

 

 

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