ENHEDUANNA (1) E GOETHE di Amal al-Juburi (Iraq) - Vive in Germania
Siamo diversi:
tu hai pensato e poi scritto i tuoi versi,
io ho dato vita alle mie poesie,
poi ho espresso il mio pensiero.
Perché mi biasimi quando chiamo a raccolta
le schiere di amanti ed esiliati
nel cimitero dei giorni?
Hai risvegliato donne che ho rinchiuso nelle prigioni dell'inferno.
Occidente, sono perniciosa ...
Nessuna pietà nel mio cuore.
Ma sono la sacerdotessa dell'immenso dolore,
trascino via la tua terra dalle reti delle parole
mentre tu mi trascini al tuo Divano occidentale-orientale.
Siamo entrambi equilibristi sulla stessa corda
anche se destinati a due abissi diversi.
Spalanco le finestre delle tue parole,
trovo la mia bara nelle tue elegie,
esiliata, abbandonata da un Oriente distante.
I miei anni sono destrieri feriti dalle tue lance ...
Non smettono di nitrire.
Straniera in casa tua
ma a casa mia
sovrana del lamento.
Oriente, che cosa mi hai fatto?
Ti ho amato, ma mi hai portato solo vergogna.
Mi hai sfigurata come un esercito di cieche Shahrazad,
hai superato ogni limi te danzando sul mio corpo,
mi hai nutrita del desiderio delle stelle
nei rapidi istanti del fulmine...
ma tutto ciò da dietro un velo.
(f.g)
(1) Autrice di poemi sumeri è considerata la prima poetessa della storia.
La nostra pagina ha già pubblicato qualcosa di questa poetessa.
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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