venerdì 25 ottobre 2013

da HO UCCISO SHAHRAZAD di Joumana Haddad

da HO UCCISO SHAHRAZAD di Joumana Haddad

«I libri possono essere veramente pericolosi. I migliori dovrebbero essere etichettati: “Questo può cambiarti la vita”» (Helen Exley). Non so come una dodicenne possa leggere un libro “pericoloso” come Justine e uscirne “sana e salva”. Non so neanche come una ragazza possa passare da Balzac a De Sade senza cadere nell'immenso abisso che li separa. In breve, non so come io sia uscita indenne da questo scontro brutale (ma ne sono uscita veramente indenne?). Quello che so è che mi ha cambiato la vita. Mi piace ricordarlo come un “battesimo sovversivo”.
Un libro alla volta, una lettura alla volta e un confronto alla volta, il marchese de Sade ha invaso i miei pensieri. Mi ha preso per le spalle, mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto: «La tua immaginazione è il tuo regno. Tutto è permesso nella tua mente. TUTTO è possibile. Apri le finestre, non aver paura di trasgredire, né di avere allucinazioni».
Quel giorno il Marchese mi liberò da alcune delle mie manette mentali. Ugualmente hanno fatto altri autori che scrivevano con la stessa sfida e insolenza. Per farla breve: divenni “corrotta”.
Senza alcuna possibilità di ritorno.

(f.g)

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