domenica 2 febbraio 2014

Dai taccuini e i diari di Susan Sontag, 1958-67

Dai taccuini e i diari di Susan Sontag, 1958-67

Harriet [Sohmers, scrittrice e modella per artisti]. Splendido fiore della boheme americana. New York. Ebrea. Appartamenti di famiglia dalle parti della 70ma e dell'80ma strada. Padre di ceto medio nel commercio (non un professionista). Zie comuniste. Anche per lei passeggera infatuazione per il Partito Comunista. Cameriera negra. New York High School, New York University, college sperimentale con pretese artistiche, San Francisco, appartamento nel Greenwich Village. Precoci esperienze sessuali, negri inclusi. Omosessualità. Scrive racconti. Promiscuità sessuale. Parigi. Vive con un pittore. Il padre si trasferisce a Miami. Frequenti viaggi per tornare in America. Lavori notturni da espatriata. La scrittura si dirada.

30 dicembre

La mia relazione con Harriet mi turba. Io vorrei che non fosse pensata, premeditata, ma l'ombra delle sue aspettative rispetto a ciò che dovrebbe essere una "storia" sconvolge il mio equilibrio, mi fa annaspare. Lei con le sue insoddisfazioni romantiche, io con i miei bisogni e i miei desideri romantici...

Un dono inatteso: che è bella. La ricordavo decisamente non bella, piuttosto volgare e poco attraente. E' tutto fuorché questo. E per me la bellezza fisica è enormemente, quasi morbosamente, importante.

Sul Tenere un Diario. Superficiale intendere il diario solo come il ricettacolo dei propri pensieri privati, segreti - come se fosse un confidente sordo, muto e analfabeta. Nel diario non mi limito a esprimere me stessa più apertamente di quanto potrei farei con un'altra persona; creo me stessa.

(f.g)

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