RAGAZZA di Marguerite Yourcenar (1903-1987)
Le tue mani calde, morbide scintille,
vanamente sfiorano la mia solitudine;
il tuo piacere non è per me che un compito;
il disdegno presiede ai miei favori
Il frutto banale dove diamo morsi
pende al recinto dell'abitudine;
trucco male la mia ebetudine
del fresco carminio di abbandoni.
Senza che io avverta la tua forza,
non stringe che un'assente la tua smania;
il cuore sogna distratto o s'addormenta.
Come una fanciulla i suoi denari,
sul confine del cielo, alcova d'oro,
i miei occhi pensosi contano gli astri.
(f.g)
Ph. David Hamilton
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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