lunedì 28 luglio 2014

FILASTROCCA SGANGHERATA di Franco Guglielmino

FILASTROCCA SGANGHERATA


original


A volte mi capita
di fare l'appello
la carta è ingiallita
mi aiuta un righello


a non perdere il filo
di un fragile elenco
e intanto compilo,
ma scrivo sbilenco,


il giornale di classe
ma l'inchiostro è finito
e se ciò non bastasse
rimango a dir poco basito,


una ragazza si alza
dall'ultimo banco
(mi accorgo che è scalza)
e nessuno è al suo fianco


che con parlare forbito
mi appella in tal modo:
"dico a te rincoglionito
sei all'ultimo approdo


e non hai ancora smesso
di consultare un elenco
dove trovi solo te stesso?"
In lontanaza un flamenco


rompe il silenzio e il pavimento
diventa una pista da ballo
coperta di solo cemento.
Invito la ragazza (è uno sballo)


(l'insulto è ormai dimenticato)
a ballare per l'ultima volta.
Con un sorriso solo abbozzato
mi risponde: "solo una giravolta".


Ma è la mia testa a girare
quando un cane col suo abbaiare
mi sveglia ne cuor della notte
solo per darmi la buonanotte.


 

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