venerdì 18 luglio 2014

La sfinge di FRANCO GUGLIELMINO

La sfinge

I

Ancora due giorni son trascorsi
nella valle di Gizah
e il germoglio del deserto è fiorito!

Forse verrà questa notte
il mio Signore
a sciogliere i lacci della mia veste...

"Quando la sabbia partorirà
la bianca stella
alzati e guarda laggiù
oltre la linea azzurra e
mi vedrai spuntare
in sella al mio cavallo,
ladro di cuori e di ori lucenti."

E la sua voce fu
per sempre aria,
eco le sue parole!
Più di mille volte e ancora
la fanciulla celeste si è specchiata
nella rugiada che ricopre
l'esile fiore che germoglia
nella valle di Gizah e ancora
il mio Signore attendo!

Forse il suo cavallo alato
ha perso la strada
nella notte ammantata di nero!
Dona, oh Ra un fiocco di luce
ad ogni granello di sabbia,
così che la notte risplenda
più chiara del giorno...
e il mio Signore ritrovi la strada
che lo riporti da me!

II

Il vento sferza le mie gote
che riarse da sempre
hanno perso il candore
di un tempo
e il mio volto sempre di più somiglia
ad una valle scavata dal Nilo,
tanto è rigato dal pianto!

Ma io so
che il mio Signore verrà
e allora ritornerò la fanciulla
di sempre..., la stessa
che in quella notte d'amore
nei Suoi occhi si perse...

Ora, il tempo trascorso
ha ricamato merletti di seta
fra le palme del Fiume:
e gli uccelli più strani,
credendomi fatta di pietra
hanno deposto le uova
fra le pieghe della mia veste
di sposa...
e, a volte, immobile nell'attesa
del mio Signore
sento che anche il mio cuore
sta diventando di sasso!

(franco)

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