mercoledì 10 settembre 2014

Antonella Lucchini

 Antonella Lucchini
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Passavo con lentezza
sulle tue labbra,


pudicamente le prime volte


eviscerandole tutte le altre.


Succose
di carne e di rosa


levigate
ripiene
colme


amavo partire e finirmi
addosso a loro


che erano l'uscio per arrivarti
in gola
e baciare la tua voce
mentre nasceva.


Si stendevano molli e languide
per far addormentare la mia tempia


la destra,


per lasciare alla sapienza lenitiva
della tua mano
il muscolo impazzito


e renderlo docile


tuo.


Scriverne
non è come sentirle


non sentirle
non è come la felicità.


(f.g)

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