sabato 4 ottobre 2014

A GEA di Lilith

A GEA di Lilith

Ricordi, mia piccola Gea
quei lunghi giorni d'estate
passati in quella pensione
in riviera, nostro rifugio terreno
che l'ombra velata ci concesse?

All'alba, lontane da occhi
indiscreti, il mare era nostro
soltanto e chi, solitario,
ci incontrava era troppo assorto
nei suoi pensieri per accorgersi
di noi e del nostro amore:
neanche uno sguardo malizioso,
a volte un sorriso che si perdeva
nell'aria ancora cristallina o
un cenno soltanto e poi solo
le orme nella sabbia sottile,
e noi, come donne-bambine,
stanche dei nostri giochi,
cercavamo gli stessi segni
abbandonati nel buio per
seguirli, ridendo, fino al nostro
rifugio: una stanza accogliente.

Poi la doccia e il rito che
l'accompagnava e non era
la crema solare comprata
prima di partire nel negozio
di un anonimo quartiere,
ma un unguento profumato
che una ninfa aveva distillato
per noi e soltanto per noi.

E dopo qualche carezza
fugace, ci assopivamo,
senza neanche sfiorarci,
in compagnia dei nostri
pensieri e, a volte, delle
nostre paure nascoste.

(f.g)

Ph.: dal film Lost and Delirious


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