lunedì 13 ottobre 2014

Dentro al Giardino di Maria Concetta Giorgi

Colori e parole... c'è musica nell'aria!



Maria Concetta Giorgi

Dentro al Giardino…In autunno “Il Quasi Orto” si dipinge da solo, il pittore rimane a guardare. I colori danno il senso delle stagioni che passano, gli alberi chiedono lo sguardo di un innamorato. Mi giro verso il rosso di un rampicante, il colore mi avvolge, il silenzio travolge…eppure la natura si muove…Non si ferma niente, tutto è in continua evoluzione, le pennellate (e qui il pittore comincia a interagire), raggiungono il quadro lo accarezzano, lo "aggrediscono". Il vento scombina, le statue riposano, gli arbusti le avvolgono. Fa una capriola la siepe, la bimba sull’edera aspetta. Le fate del giardino si celano, di giorno non si vedono, ma il loro tocco si sente. L’incantesimo è nell’aria la “Cortesia” si nasconde. Alle nuvole inquiete a volte fosche, il sole regala un momento delicato.Il paesaggio sta dentro e fuori dal quadro.Appare un signore con un cappello bianco, è un signore particolare, ha molto di speciale.I pittori, sono un dono, dipingono l’alito del tempo, affrontano pericoli e passaggi tormentati, liberano particelle di felicità e le imprimono sulla tela.Esiste una tela-giardino, lì i ragni compongono assiduamente, con molta cura. Il signore con il cappello bianco sale una scaletta di sasso, guarda la panchina ricorda i silenzi rotti dalle risate…Una statua da lontano protegge il momento , uno zufolo suona .Il giardino comincia la danza dei ricordi, un tè profumato al raggio di sole, allieta le signore…Arriva il momento di andare, il giardino saluta, si inchinano i cipressi, si gonfiano i bossi, un gatto bianco gironzola indifferente, è uno strano animale…è colui che potremmo definire un poeta passare…Si stringono le mani i baci sono tre, poi il signore, (si, è lui…è il pittore), si toglie il capello per galanteria, ci guarda compiaciuto, forse divertito…Cristina è deliziosa.Ci giriamo verso il borgo di sassi e case antiche, il tramonto è solcato da strisce bianche che gli aerei lasciano. Si sentono i suoni e gli odori di un mondo che non può scomparire… quel cappello bianco agita una poesia in forma di pittura, di natura, diventerà parola.Ringrazio per questo un maestro di “scuola”…Antonio Saliola.

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