[…] nel petto il cuore ha un sussulto,
ti lancio un’occhiata
brevissima, e non so piú
modulare parole,
mi s’imbroglia la lingua
e tace, sottile un fuoco
corre sotto la pelle, gli occhi
non vedono, rimbombano
le orecchie, sudo freddo, un tremito
totale mi prende,
pallida, verde piú dell’erba.
A tu per tu con qualcosa
che è simile a morire.
È di Saffo, lo sai, ed è la piú grande lirica di addio di tutti i tempi, il film muto, lo stordimento fisico piú fedele alla propria inadeguatezza davanti alla fine.
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