sabato 28 aprile 2018

Un progetto di Concita De Gregorio - Princesa e altre regine




Princesa e altre regine
Venti voci per le donne di Fabrizio De André
Un progetto di Concita De Gregorio


A Fabrizio
compagno di giochi


«Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?»

Le donne incontrate nelle canzoni di Fabrizio De André ci hanno accompagnato 
nella vita. È bastato incrociare il loro sguardo perché ne diventassero parte: 
con il loro mistero, il loro coraggio, la dignità. Senza etichette, senza giudizio: 
esistono, bisogna solo ascoltarle.
«Questo libro è nato così» scrive Concita De Gregorio, «dalla meraviglia di 
trovarsi in tante, insieme, ad ascoltare […]. Queste voci hanno tutte, mi pare, 
un tratto in comune con Fabrizio De André. La fragilità inossidabile. La 
pervicacia nel procedere in direzione ostinata e contraria. Una ferita. Una 
debolezza nascosta dal movimento ed esibita nella solitudine. Un ciuffo di 
capelli che come una tenda lascia uno spiraglio e intanto ti ripara dal mondo, 
consentendoti di vederlo più a fuoco. […] In venti, qui, abbiamo ascoltato la 
musica, condiviso le parole, curato queste pagine che adesso arrivano a voi 
nella speranza che sappiano, con voi, fare altrettanto. Che siano le storie a 
leggervi mentre le leggete.»
Un libro che è anche un oggetto speciale, un almanacco di ricchezza di talenti. 
Grazie a venti artiste le canzoni che abbiamo amato si alzano in piedi, Nina 
Teresa Marinella e tutte le altre ci fanno nuove domande, trovano un nuovo 
cammino e una nuova voce.


URSULA FERRARA  (curatrice delle immagini)





PRINÇESA


Sono la pecora sono la vacca
che agli animali si vuol giocare
sono la femmina camicia aperta
piccole tette da succhiare.

Sotto le ciglia di questi alberi
nel chiaroscuro dove son nato
che l’orizzonte prima del cielo
ero lo sguardo di mia madre.

“Che Fernandinho è come una figlia
mi porta a letto caffè e tapioca
e a ricordargli che è nato maschio
sarà l’istinto sarà la vita”.

E io davanti allo specchio grande
mi paro gli occhi con le dita
a immaginarmi tra le gambe
una minuscola fica.

Nel dormiveglia della corriera
lascio l’infanzia contadina
corro all’incanto dei desideri
vado a correggere la fortuna.

Nella cucina della pensione
mescolo i sogni con gli ormoni
ad albeggiare sarà magia
saranno seni miracolosi.

Perché Fernanda è proprio una figlia
come una figlia vuol far l’amore
ma Fernandinho resiste e vomita
e si contorce dal dolore.

E allora il bisturi per seni e fianchi
in una vertigine di anestesia
finché il mio corpo mi rassomigli
sul lungomare di Bahia.



Sorriso tenero di verdefoglia
dai suoi capelli sfilo le dita
quando le macchine puntano i fari
sul palcoscenico della mia vita.

Dove tra ingorghi di desideri
alle mie natiche un maschio s’appende
nella mia carne tra le mie labbra
un uomo scivola l’altro si arrende.

Che Fernandinho mi è morto in grembo
Fernanda è una bambola di seta
sono le braci di un’unica stella
che squilla di luce di nome Prinçesa.

A un avvocato di Milano
ora Prinçesa regala il cuore
e un passeggiare recidivo
nella penombra di un balcone.





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