lunedì 2 gennaio 2012

Cosa è un Haiku?

Haiku, questo sconosciuto! E' un termine giapponese che, come è spiegato qui di seguito, indica un tipo di poesia colta e raffinata, un componimento di soli tre versi che esprime senza fronzoli uno stato dell'essere umano messo a confronto con la natura che lo circonda.Ogni verso ha una propria peculiarità, il primo in genere introduce un argomento che viene poi ripreso, ampliato e concluso negli altri due versi. Per noi occidentali, abituati spesso a fare un uso eccessivo delle parole è difficile pensare che in poche sillabe si possano esprimere concetti profondi, stati d'animo e rapporti interdipendenti fra l'uomo e ciò che lo circonda.


la lunga notte,
il rumore dell'acqua,
dice quel che penso

Gochiku


     "la lunga notte": il poeta ci introduce nello spazio temporale in cui si trova. Possiamo immaginare le luci del giorno che se ne sono andate e che hanno portato con loro tutti i problemi di una giornata di lavoro, i rapporti  spesso non facili con i colleghi, la ricerca di un parcheggio, un commesso sgarbato al supermercato, il sorriso di una ragazza  incontrata per strada, una moglie litigiosa, a casa, che aspetta la prima scusa buona per litigare! Tutto ciò è ormai trascorso, dimenticato, perché in quel momento esiste solo la notte che scendendo ha steso un magico velo di oscurità che mette in condizione l'essere umano a vivere una nuova esperienza e in questo è completamente solo, al massimo deve fare i conti con la paure che si porta dentro, ben celate, ma che ricompaiono al calare delle luci. Ma è un rapporto con se stesso che quando si riesce a superare non fa più paura ed allora si è pronti a cogliere ogni magico momento che la notte, una notte senza luna, può donare, ma non basta a dare le riposte che si cercano!


"il rumore dell'acqua" : questo verso  è caratterizzato dall'introduzione del secondo elemento della poesia. Una volta che l'anima si è acquietata grazie alla magia della notte è pronta a cogliere aspetti esterni che non siano solo frutto di una introspezione interiore e in questo caso un rumore, il rumore dell'acqua, il lento avanzare di un ruscello o di un fiume e il suo scorrere senza sosta. L'acqua non si ferma come lo stesso scorrere dei pensieri e allora si sente il bisogno di comunicare oltre che con se stessi anche con l'afflato della natura che a questo punto fa il suo ingresso con delicatezza, senza irruenza, ma con la consapevolezza che può diventare parte essa stessa dell'uomo e ad aiutarlo a trovare le risposte che cerca.

"dice quel che penso": infatti il terzo ed ultimo verso da le risposte che l'uomo cercava, forse il senso della vita che nascosto nella propria essenza più intima può essere paragonato ad una lunga notte che non può dare da sola indicazioni perché fissata, quasi sclerorizzata dentro di noi. Ed è nel rumore dell'acqua che scorre che c'è la risposta ultima, quella che fin dall'inizio si cercava, allora anche la notte diventa il simbolo di una ricerca interiore continua:
entrare nella lunga notte con semplicità perché lo scorrere dell'acqua fa ricordare che tutto fa parte di un flusso continuo, nascere, vivere e morire e a questo punto  scoprire che "il rumore dell'acqua siamo noi", che in fondo è la risposta che si cercava fin dall'inizio!

franco
   
Cos'è un Haiku
  Nella letteratura giapponese, gli Haiku rappresentano una parte molto importante e caratteristica dell'essenza più profonda della cultura nipponica.
La condizione alla base di questo tipo di poesia è la convinzione dell'inadeguatezza del linguaggio, rispetto al compito di testimoniare la verità. C'è molta cultura Zen alla base della poesia Haiku, il cui intento è quello di far tornare il linguaggio alla sua essenza pura, ovvero alla sua nudità
Nessuna manifestazione del reale, neppure la più semplice, è indegna di essere trattata dai Maestri di Haiku: in ogni cosa è l'energia vitale a svelarsi alla mente, se questa è scevra da schemi e pregiudizi, dalle proprie abitudini e dai limiti del razionale. E poiché l'energia vitale è movimento, anche l'Haiku, seppure nella sua semplicità, dovrà permettere a questo movimento di esprimersi, attraverso le sillabe, e di esprimere a sua volta la comunione, l'esigenza dell'uomo di essere tuttuno con la natura.
Anche se veicolo di questa comunione, l'Haiku, però, non diventa mai semplice descrizione realistica, ma và sempre interpretato come testimonianza di una visione che va appunto oltre gli schemi di cui sopra.

Esistono almeno due modi di scrivere Haiku che danno vita a due stili diversi.
Il primo stile è caratterizzato dal fatto che uno dei tre versi (normalmente il primo) introduce un argomento che viene ampliato e concluso negli altri due versi.
Il secondo stile produce Haiku che trattano due argomenti diversi messi fra loro in opposizione o in armonia. Questo secondo stile può attuarsi con due modalità: il primo verso introduce un argomento, il secondo verso lo amplia e lo approfondisce, il terzo verso produce un'opposizione di contenuto, un capovolgimento semantico che in qualche modo ha però relazione con il primo argomento. Questo sbalzo semantico può anche essere sottilissimo.
Ma potrebbe anche essere che il primo verso introduce un argomento, e sono i due versi successivi che introducendo un nuovo argomento lo mettono in relazione con l'argomento trattato nel primo verso (in opposizione o in armonia).

Basho, uno dei massimi poeti di Haiku, dopo aver letto una composizione del discepolo Kikaku, gli disse: "Hai la debolezza di voler stupire. Cerchi versi splendidi per cose lontane; dovresti trovarli per cose che ti sono vicine".
Nelle poesie di BashoKami, divinità, e al cospetto del divino il poeta si colloca, anima e corpo in un'unità inscindibile, nella condizione estatica della contemplazione.

L'Haiku è nato in Giappone nel XVII secolo.
Deriva dal Tanka, componimento poetico di trentun sillabe.
Si scrivevano poesie Tanka già nel IV secolo. Il Tanka è formato da cinque versi con una quantità precisa di sillabe per ogni verso: il primo verso contiene cinque sillabe, il secondo sette sillabe, il terzo cinque sillabe, il quarto sette sillabe, il quinto sette sillabe. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'Haiku.
La prima antologia di poesia giapponese intitolata "Manyoshu" risale all' VIII secolo; comprende 20 volumi con 4.500 poesie in diverso stile.
In Giappone si calcola che più di dieci milioni di persone si diletta a scrivere Haiku. Ci sono attivissimi gruppi di poeti (chiamati Haijin) che si riuniscono per parlare di Haiku. Tutte le maggiori riviste e quotidiani giapponesi hanno una rubrica dedicata agli Haiku.


questa ultima parte si trova nel sito:
http://www.raccontiepoesie.org/Haiku/Haiku.htm




Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad :     IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad...