mercoledì 28 dicembre 2011

Un sano egoismo






Quello che seguirà è un capitolo del libro della Dottoressa Anna Fata  intitolato: AMORE ZEN.


In questo libro è analizzato il rapporto di coppia partendo da una premessa, a mio avviso interessante: " Non possiamo nutrire una relazione se non ci prendiamo prima e contemporaneamente cura di noi stessi"
L'autrice è una psicologa olistica che utilizza nel rapporto con i suoi pazienti un suo metodo personale (per saperne di più si può visitare il sito web www.armoniabenessere.it).


Wikipedia definisce la scienza olistica come:
" un paradigma scientifico che enfatizza lo studio dei sistemi complessi. Non è una disciplina scientifica in se stessa, ma definisce piuttosto un approccio filosofico in cui viene considerato il principio di emergenza nell'applicare il metodo scientifico, spesso utilizzando un metodo ampiamente interdisciplinare o multidisciplinare. Questo approccio è in contrasto con la tradizione puramente analitica, che si propone di interpretare i sistemi complessi dividendoli nelle loro componenti e studiandone separatamente le proprietà."


In parole povere l'uomo è analizzato nel suo complesso: spirito e corpo insieme in perfetta armonia.
Questo spiega i riferimenti di Anna Fata, nei suoi metodi di analisi, alla filosofia orientale e alla cultura zen in particolare.





UN SANO EGOISMO


È fondamentale che vi liberiate
dal bisogno di essere amati;
è la più grande liberazione che esiste.
G. Leleu


Non si scappa, è bene ribadirlo: si deve partire da sé per poter arrivare all'altro e tornare poi a propria volta cambiati e arricchiti nella propria dimora interiore. Si tratta di un ciclo ininterrotto che si autoalimenta.
Sentire, sapere e perseguire quello che ci fa stare bene è la
suprema forma di amore per noi stessi. Se ci si protende ecccessivamente verso l'altro, se gli si va incontro oltre le proprie possibilità, si rischia di perdere l'equilibrio, ci si decentra.  
Ritornare a sé non è del tutto facile, ma è sempre possibile. La via del ritorno a casa può essere ardua, ma è sempre percorribile.
Bisogna partire da un io per poter formulare e avere a che fare con un tu. Cercare un equilibrio tra questi due estremi è la sfida a cui siamo costantemente chiamati. Non si può perdere uno dei due poli della dialettica, pena l'annullamento della relazione stessa.
Lavorare con se stessi e su se stessi, questo è l'imperativo costante.
Il che significa: riconoscere e soddisfare i propri bisogni,le
proprie necessità,cercare le situazioni che ci fanno stare bene, evolvere e crescere, e rifuggire da quelle che ci sottraggono energia, che ci svuotano, che ci fanno stare male.
Volersi bene è l'unico modo per catalizzare l'amore. Saper rispettare i propri spazi, modi e tempi è fondamentale per fare
si che anche l'altro faccia altrettanto con noi. Se chiediamo
un pomeriggio da trascorrere da soli o in compagnia di una
persona che non sia il partner, dobbiamo essere altrettanto disponibili se ci viene rivolta in seguito la stessa richiesta.
Una persona che si vuole bene è soddisfatta della sua condizione di vita, perché si comporta in modi che promuovono il suo benessere.
L'altro non deve riempire un vuoto dentro di noi, ma offrire qualcosa di più, che non si elemosina, ma si ottiene liberamente.
Quando si nutre amore verso se stessi' si offre la possibilità
all'amore di fluire liberamente, da sé all'altro e viceversa.
Amandoci offriamo la possibilità al partner di fare altrettanto e la fedeltà che ne deriva è autentica, senza alcuno sforzo né pretesa. La fedeltà a se stessi e alla propria vita interiore è la condizione indispensabile per incontrare persone altrettanto fedeli e per agire in modo congruente ai propri valori, sentimenti e principi.

2 commenti:

  1. sono completamente d'accordo e devo dire che solo così un rapporto può definirsi sano, se no riucadiamo sempre nella spirale del "bisogno" e non dell'amore . fabrizia

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