SONO VERTICALE di Sylvia Plath
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con la radice nel suolo
che succhia minerali e amore materno
per poter brillare di foglie ogni marzo,
e nemmeno sono la bella di un'aiola
che attira la sua parte di Ooh, dipinta di colori stupendi,
ignara di dover presto sfiorire.
In confronto a me, un albero è immortale,
la corolla di un fiore non alta, ma più sorprendente,
e a me manca la longevità dell'uno e l'audacia dell'altra.
Questa notte, sotto l'infinitesima luce delle stelle,
alberi e fiori vanno spargendo i loro freschi profumi.
Cammino in mezzo a loro, ma nessuno mi nota.
A volte penso che è quando dormo ·
che assomiglio loro più perfettamente-
i pensieri offuscati.
L'essere distesa mi è più naturale.
Allora c'è aperto colloquio tra il cielo e me
e sarò utile quando sarò distesa per sempre:
forse allora gli alberi mi toccheranno e i fiori avranno
tempo per me.
28 marzo 1961
Nessun commento:
Posta un commento