Calibano - Atto terzo Scena II
Non aver paura , quest'isola è piena di rumori, suoni e dolci motivi, che dànno piacere e non offendono. Talora mille strumenti sonori echeggiano ne' miei orecchi e talora odo voci che, se mi sono appena destato da un lungo sonno, mi fanno nuovamente dormire e allora in sogno mi pare che si aprano le nubi e mostrino tesori pronti a cadere su me; quindi, non appena sono desto, piango per il desiderio di sognare ancora.
(f.g)
Traduzione di Bianca Avancini del 1925, forse, una delle più belle traduzioni della Tempesta.
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