Non abbiamo trovato notizie biografiche su questa poetessa non molto nota al grande pubblico ma le informazioni sul blog "labellapoesia.blogspot.se/2012/06/maria-marchesi." sono, a nostro avviso, sufficienti per fare un po di luce su "una delle più grandi poetesse italiane contemporanee".
Qui riportiamo qualche stralcio del blog su indicato, lo si può leggere interamente sullo stesso sito.
[...]Ma per Maria Marchesi è diverso poiché il suo destino letterario ha seguito uno strano e oscillante percorso per cui oggi Maria può considerarsi una delle più grandi poetesse italiane contemporanee e rimanere, nel contempo, sconosciuta al grande pubblico.
Gli apprezzamenti di Andrea Zanzotto e Geno Pampaloni, di Enzo Siciliano e Sandro Veronesi non sono bastati infatti ad aprirle la strada della notorietà: Pampaloni l’aveva paragonata a Celan, Michaux, Trakl, Silvia Plath” e Enzo Siciliano aveva scritto: “E’ poesia alta, una sorpresa che sconcerta ed esalta”. Ma questi innamoramenti effimeri non l’avevano salvata dalla dimenticanza, tanto che Maria dovette annotare con amarezza: “C’è qualcosa di beffardo e di perverso negli entusiasmi e nei silenzi che ne conseguivano”.
A ragione delle condizioni di disagio mentale (fu detenuta in un manicomio fino a quando questi non furono chiusi) sembra obbligato un parallelo con Alda Merini, anche se le due poetesse non si somigliano molto e forse non si amano. Maria infatti scriveva della Merini: “Ho letto e riletto la poetessa in questione, non mi dice molto. È garbata, gioca, ha dimenticato l’inferno, se un tempo l’ha vissuto. Lo dico senza polemica, i suoi versi fanno troppo insistentemente l’occhiolino al lettore”.
La poetica di Maria Marchesi, però, non ha bisogno di queste suggestioni esistenziali per essere apprezzata; essa è così densa, così profonda e, insieme, così impastata nella fragilità della vita che sarebbe limitativo e ingiusto incatenarla allo specifico dell’esperienza manicomiale. Le sue poesie trasmettono una vertigine, un senso di precarietà e di ingiustizia che colpisce e destabilizza come un pugno nello stomaco. La stessa poetessa ne sembra pienamente consapevole quando scrive: “...Comunque è la prima volta che tento di esistere e non serve sprecarmi in distinguo e note esplicative. Vorrei però essere letta per la mia poesia e non per le vicende della mia vita.”[...]
(f.g)
BIOGRAFIE D'AUTORI MENO NOTI IN ITALIA
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