giovedì 14 novembre 2013

IL DONO

IL DONO

In questa età, prigione di un corpo negato e rarefatto solo i pensieri, che vivono per loro stessi, vengono risparmiati dal capriccio di un dio, che, forse, non ne può fare a meno:
paga ancora una distrazione che gli fu fatale. Quella di averci dato una parte di se stesso avendo voluto metterci alla prova. Fu un errore di scelta, preferì l'anello debole, "la donna", e quando si accorse d'essersi sbagliato, era ormai troppo tardi, le provò tutte: volle convincerla di essere una appendice del suo uomo e quando si rese conto d'aver fallito ingoiò tutti i frutti della conoscenza. Ormai troppo tardi!
In un impeto d'ira li cacciò da quel paradiso che non esisteva, era soltanto il frutto evanescente del suo orgoglio. E la donna sorrise, ormai aveva assaporato il piacere di vivere in libertà. Fu allora che dio giocò l'ultima carta: "Partorirai con dolore".
E lei lo guardò negli occhi e penetrandolo rispose: "Partorirò con amore".
Queste parole, in apparenza, così semplici lo convinsero che aveva perso la partita e fu allora che in uno slancio di quell'amore scoperto, mosso da pietà, tenendola per mano, le sussurrò: "Donna, hai vinto ma non sai cosa vi aspetta ed è per questo che vi faccio un dono, "LA FOLLIA!".

(franco)

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