pop! di Charles Bukowski
il fiore reciso di questo idiota
pende pacificamente,
ma cavolo, che guerra!
proprio come tutte le altre guerre
ma ogni nuova guerra sembra sempre più
uguale a quella precedente!
niente è veramente nuovo
mentre me ne sto qui a combinare
queste parole impossibili,
vagliando tutte le impossibilità.
questa è la fine, cara, perché
mi hai detto che eri diversa
dalle altre
ma diversa come?
vuoi dire che non pisci dietro
ai cartelli stradali dei viali?
non mi sono dimenticato di innaffiare le piantine
sulla soglia della porta
e mi ritrovo piantato qui da solo con i nostri gatti, tre,
sei occhi che guardano, pance
che camminano, li nutro,
bevo, scrivo su questo,
non si può dire nulla di grandioso
in proposito, neppure di decente, niente di
comprensibile, e ora sto stappando
un’altra bottiglia di vino con il mio
cavatappi giallo, e da qui
ho preso il titolo.
(f.g)*
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