E un tuo capello, scivolato via,
tu riprendilo al vento estraneo
e con esso legaci accanto alla betulla
per l’attimo di un bacio.
Ed ecco che le nostre membra non saranno
più percorse da nessuna volontà.
L’oscillazione che fa vibrare i rami
il pensiero che attraversa i boschi
ci sospingerà verso l’alto e verso il basso.
Più vicini all’assenza d’intenzione
avanziamo per umana nostalgia;
lascia che impariamo dalla rosa
ciò che siamo, tu e io…
(a.t)
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