mercoledì 26 marzo 2014

da I QUADERNI DI MALTE LAURIDS BRIGGE di Rainer Maria Rilke

da I QUADERNI DI MALTE LAURIDS BRIGGE di Rainer Maria Rilke

E non posso far a meno di dormire con la finestra aperta. Tram elettrici attraversano a precipizio la mia camera, scampanellando. Automobili passano su di me. Una porta si chiude di colpo. Da qualche parte un vetro cade tintinnando, sento il riso sonante dei grossi frammenti, quello piccolo e sommesso delle schegge. Poi d’improvviso un rumore sordo, soffocato, dall’altra parte, dentro la casa. Qualcuno sale le scale. S’avvicina, s’avvicina sempre. È qui, è qui a lungo, passa. E di nuovo la strada. Una ragazza strilla: Ah, tais-toi, je ne veux plus! Il tram irrompe in corsa convulsa, qui, via, su tutto. Qualcuno chiama. Gente che corre, si sorpassa. Un cane abbaia. Che sollievo: un cane. Verso il mattino canta anche un gallo, e fa del bene, senza limiti. Poi mi addormento d’improvviso.
Questi sono i rumori. Ma c’è, qui, qualcosa di più pauroso: il silenzio.

(f.g)

La trama in pillole:
"Un ignoto straniero con vocazione di poeta, Malte Laurids Brigge, danese, di famiglia nobile decaduta, arriva in un giorno della tarda estate a Parigi e si stabilisce nel Quartiere Latino. Questo è quasi tutto ci è concesso sapere, nell’ordine dei fatti. Quanto accade poi è l’espandersi di un’efflorescenza di immagini, fin dall’inizio inquietanti, poi sempre più minacciose, all’interno di una psiche. Ciò che il solitario flâneur cerca vagando per la città non è la vita pulsante, ma un «naufragio a Parigi». La prosa «si accende a intervalli, diventa incandescente, si spegne» (Zampa). Molte volte, percorrendo questi brevi blocchi di parole, abbiamo l’impressione di contemplare uno di quei cornicioni neri dietro cui il fuoco divampa e che rimangono per un tratto immobili, nel silenzio, prima che sopraggiunga, «il fragore tremendo». E l’opera di sottile, alchemica dissociazione che qui si compie vale a creare una nuova sostanza psichica, in attesa delle visite dell’Angelo."
A cura di Giorgio Zampa - Biblioteca Adelphi 1992

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