lunedì 3 marzo 2014

LE CANZONI DI BILITIS (Incipit della biografia di Bilitis)

LE CANZONI DI BILITIS (Incipit della biografia di Bilitis)

Il nome – Bilitis – le fu probabilmente imposto dalla madre fenicia. Del padre non abbiamo notizia: quando ella nacque era già morto, forse, o forse se n’era andato rifiutando una paternità indesiderata. Ma l’infanzia di Bilitis, anche se povera e solitaria, fu tutt’altro che infelice. Nel villaggio senza nome dove era nata – poche capanne sulle pendici del monte Tauro – gli inverni, certo, erano rigidi, la casa gelida e inospitale, le serate lunghe e vuote. Ma a primavera tutto cambiava, il Tauro si copriva di fiori e diventava un regno incantato. Bilitis si arrampicava sugli alberi, riposava alla loro ombra, correva nei prati, si rinfrescava nei ruscelli, cercava nei boschi le tracce delle Ninfe. Un vecchio raccontava di averle viste bagnarsi a una fonte: chissà, forse un giorno si sarebbero fatte sorprendere anche da Bilitis che le amava, le venerava, offriva loro fiori e sacrifici. Il Tauro era il luogo della gioia, delle sorprese. E anche dell’amore: un giorno, un caldo giorno d’estate, Bilitis incontrò Lykas, un pastore dolce, gentile, “come Adone bello” e se ne innamorò. Emozioni sconosciute, felicità, tanto intensa quanto breve, purtroppo. Come già il padre, anche Lykas abbandonò Bilitis, lasciandola con una figlia e con un fardello troppo pesante di ricordi.
Lontano, di là del mare, stava l’isola di Mitilene: un sogno, la speranza di una vita nuova, e Bilitis disse addio per sempre alla Pamphylia, alla madre, a Pannychis, la figlia neonata. Su una lucida nave nera raggiunse Lesbo, la capitale dell’isola, fu accolta nel circolo di cui Saffo era “maestra”, e come tutte le allieve del thiasos conobbe “le rose della Pieria”, la cultura dono delle Muse. Imparò a scrivere, a comporre versi. E incontrò il secondo amore, il vero, grande amore della sua vita: una fanciulla di nome Mnasidika.

MA CHI ERA BILITIS? UNA POETESSA CONTEMPORANEA DI SAFFO? SBAGLIATO...

“Le canzoni di Bilitis”, è frutto di un curioso esperimento letterario di fine ’800 ad opera di Pierre Louys, il quale inventò di sana pianta una poetessa greca dell’epoca di Saffo, Bilitis appunto, innamorata come lei di varie fanciulle, in particolare la bella e traditrice Mnasidika.

Il libro è quindi un corpus di poesie alla maniera di Saffo, attribuito apocrifamente a questa Bilitis. Tra il fatto che l’autore è un uomo, la stranezza del tentativo e la delicatezza della questione lesbica, poteva venirne fuori un pastrocchio e invece Louys ci ha donato un falso storico di grande bellezza. Sin dalla dedica iniziale Louys si mostra rispettoso e prudente, “Questo piccolo libro di amore antico è rispettosamente dedicato alle fanciulle della società futura”, per poi descrivere in modo stranamente splendente il corteggiamento, le tenerezze e persino il matrimonio tra Bilitis e Mnasidika.

(Informazioni recuperate dalla rete)

(f.g)


INCIPIT...OGNI INIZIO E' UN ATTO CREATIVO

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad :     IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad...