“Verrai a dirmi com’è ora Valentina?”
Un impercettibile cenno del capo, un soffio di fiato
“…si…”
Fuori l’aria s’è fatta grigia, come la tua pelle, da mesi ormai sempre più sottile.
Gli occhi coperti da un velo, ridotti ad un fessura.
E le mani, le mani, le mani… quante carezze non date, quante avresti voluto, quante non sei stato capace. Quante ne ho supplicate… Io pure adesso non sono capace. Eppure ho una lama conficcata in petto. Eppure vederti cosi ora, indifeso, consumato, arreso, è una pre-morte nella tua morte. In tutte le morti che ho dovuto attraversare. Eppure….
“Acqua……”
Si, eccoti un po’ d’acqua, l’ultima goccia a bagnarti le labbra.
“E’ solo questione di tempo… “
Tu la vedrai prima di me, ti dico. Ma già non ci sei più. Il capo reclinato sulla spalla. Gli occhi fissi nel vuoto.
Esattamente come lei. Come tutti. Prima di me.
Ho tanto freddo. Di colpo. Troppo.
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
domenica 31 agosto 2014
GRAZIELLA MENEGHETTI
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