Porte scorrevoli (perché l’amore scorre, ma in senso inverso)
di Maria Concetta Giorgi
i capelli scuri
gli occhi quasi neri.
Si erano incontrati un giorno
alla stazione.
Lei saliva sul treno
lui scendeva.
Gli sguardi così intensi
quasi si potevano toccare.
Le mani presero le mani
le bocche si aprirono
ai versi di una canzone.
L’amore ebbe la meglio
i capelli si mossero al vento
i vestiti si appiccicarono
al sudore dell’incontro.
Poi accadde l’imprevisto
gli occhi caddero negli occhi
troppo intenso girò il vento
mutarono gli sguardi.
Si girarono per un momento
lei salì
lui scese
le porte si chiusero.
Ph.: dal film "Sliding doors"
Nessun commento:
Posta un commento