giovedì 7 agosto 2014

Perché si scrive? Maria Concetta Giorgi

... già! perché si scrive? Maria Concetta Giorgi ha condiviso con noi le sue più intime motivazioni e lo ha fatto sinteticamente, rigorosamente, lucidamente e, perché no? anche poeticamente!
Certo, ognuno di noi ha un rapporto personalizzato con la scrittura ma penso che troverà nell'articolo di Maria tanti punti comuni...
Grazie!

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Maria Concetta Giorgi

La scritturaPerché si scrive? I motivi sono tanti, si scrive per uscire da uno stato di isolamento, si scrive, perché “si deve” si scrive per un talento innato, perché le parole escono di getto, non le puoi fermare, le devi assecondare. Si scrive perché senti l'esigenza di dire qualcosa, o di non dirla in modo palese, ma comunque evidenziarla. Le parole arrivano , non sai nemmeno da dove, si compongono, vedi volare in alto le lettere ,senti che prendono forma. Si scrive perché ami, perché odi, perché c'è la luce, perché c'è il buio, perché c'è la pioggia o il vento, o la neve, perché c'è qualcuno che leggerà, per te per primo. Si scrive provando sensazioni forti, sei padrone della scrittura ,del mondo, di quello che può di te rimanere. Si scrive fremendo, ansimando, chiudendo gli occhi come quando ami in senso fisico. Si scrivono poesie perché l'amore sta lì dentro, sta dove il sentimento non riesce a venire fuori o è maltrattato. La scrittura diventa la sostituzione di un amore mancato ,di qualcosa che a volte non puoi possedere. Allora arriva lei, prendi una tastiera, non guardi lo schermo, perché altrimenti ti distrai , quando fai l'amore guardi solo lui o lei, e vai ,vai verso l'infinito, verso qualcosa che non conosci subito che poi si realizza e prende vita. L'esplosione del tuo io, delle tue potenzialità , l'amore voluto che non ti chiederà mai di fermarti, ti lascerà il passo , liberi per un nuovo foglio, un nuovo pensiero. Un mare di parole, l'acqua che scorre, il suo rumore, la freschezza di un mattino, le foglie che tremano su un albero quando c'è vento e sembrano volerti dire: “Questo è l'unico modo di vivere, trasportati sempre, fragilmente noi, perché ciò diventi il piacere di esserci”. Io così scrivo.Maria Concetta Giorgi

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