Eva si domandò di cosa fosse fatto quell’essere. La sua pelle era diversa dalla loro, era iridescente ed elastica, coperta di piccole squame come quella dei pesci. Era alto e la sua sagoma esile e sinuosa terminava con gambe e braccia lunghe e flessuose. Sul muso liscio, quasi piatto, spiccavano due occhi a mandorla vispi e dorati e la bocca, una fessura dritta, era fissa in un’espressione di ironica compiacenza e temerarietà. In testa aveva piume bianche al posto dei capelli.
“Lui preferisce che siate tranquilli e sottomessi, come il cane e il gatto. La conoscenza causa inquietudine, disagio. Non si accettano più le cose come sono e si cerca di cambiarle. Guarda cosa ha fatto Lui. In sette giorni ha creato dal Caos tutto quello che vedi. Ha concepito e forgiato la Terra: i cieli, l’acqua, le piante, gli animali, e infine ha creato voi due, l’uomo e la donna. Ora riposa, ma poi tornerà ad annoiarsi, non saprà cosa fare e sarò nuovamente io a doverlo calmare. È così dall’Eternità. Costellazione dopo costellazione. Le crea e poi se ne dimentica.”
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