lunedì 21 gennaio 2013

IL TESTAMENTO di Franco Battiato

IL TESTAMENTO di Franco Battiato

Lascio agli eredi l'imparzialità, 
la volontà di crescere e capire,
uno sguardo feroce e indulgente, per 
non offendere inutilmente. 
Lascio i miei esercizi sulla respirazione,
Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione.
Lascio agli amici gli anni felici,
delle più audaci riflessioni,
la libertà reciproca di non avere legami
... e mi piaceva tutto della mia vita
mortale,
anche l'odore che davano gli asparagi
all'urina.

We never die,
we were never borne!
Il tempo perduto chissà perché, non
si fa mai riprendere
i linguaggi urbani si intrecciano e
si confondono nel quotidiano.
"Fatti non foste per viver come bruti,
ma per seguire virtude e conoscenza"...
l'idea del visibile alletta, la mia
speranza aspetta.
Appese a rami spogli, gocce di pioggia
si staccano con lentezza, mentre una
gazza, in cima ad un cipresso, guarda.
Peccato che io non sappia volare,
ma le oscure cadute nel buio
mi hanno insegnato a risalire.
E mi piaceva tutto della mia vita mortale,
noi non siamo mai morti, e non siamo
mai nati.

We never die,
we were never borne!

(f.g)

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