sabato 31 agosto 2013

MI VOGLIONO FRAGILE di Franco Guglielmino

MI VOGLIONO FRAGILE

Mi vogliono fragile per trattarmi come una bambola di porcellana, da accarezzare, coccolare e pronta a soddisfare i loro bisogni fisici, anche quando non ne ho voglia, e a volte le loro perversioni.
Mi vogliono fragile per ricattarmi in tutte quelle situazioni nelle quali vale la legge del più forte e non mi riferisco solo alla forza fisica ma anche all'esercizio di un potere politico-sociale e religioso dal quale spesso vengo esclusa, tranne casi particolari (ad esempio l'appartenenza ad una casta).
Mi vogliono fragile per poter disporre del mio corpo di fattrice anche quando, per vari motivi mi sento di escludere la procreazione, per scelta personale seria ed obiettiva o per impossibilità; a volte procreare significa perdere il lavoro e con esso la dignità e, in questi casi, sono costretta a subire uno dei ricatti più vili perché in teoria la legislazione vigente mi consentirebbe di scegliere ma spesso mi scontro contro un muro che si chiama OBIEZIONE DI COSCIENZA, come se non fosse già terribile essere costretta a rinunciare alla maternità.
Mi vogliono FRAGILE ma, prima o poi, capiranno che non sono FRAGILE.

(franco)

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