ANAIS NIN
[...]Chiede di rivedermi.
Quando aspetto nella poltrona della sua stanza, e lui s’inginocchia a baciarmi,
è più strano di tutti i miei pensieri.
Con la sua esperienza mi domina.
Mi domina anche con la sua mente, e io sono ridotta al silenzio.
Mi sussurra cosa deve fare il mio corpo.
Io obbedisco, e nuovi istinti si risvegliano in me.
Mi ha conquistata.
Un uomo così umano; e io, all’improvviso, sfacciatamente naturale.
Sono stupita di ritrovarmi sdraiata sul letto di ferro, con la mia sottoveste nera consunta e stropicciata. E la parte più segreta di me infranta, per un momento, da un uomo che si definisce “l’ultimo uomo sulla terra.[...]
(f.g)
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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