Cosa darei per fare l’amore con te adesso. Sì, il sesso del litigio, quello che un po’ mi fa strano.
Vorrei che fossimo nella stessa stanza, a litigare da vicino, a guardarci con occhi arrabbiati e dispiaciuti.
Vorrei che poi ci fosse quel consueto silenzio di quando ormai non sappiamo più che dire e poi non si sa come non si sa quando ci ritroviamo stretti, avvinghiati, disperati, con una sola urgenza: sentirci di nuovo vicini senza bisogno di parlare, di fare promesse stupide o di pronunciare scuse poco credibili.
Perché quello che sappiamo fare meglio è amarci senza parole, tu perché non sai usarle, io perché uso sempre quelle sbagliate.
(a.t)
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