... era il 31 dicembre 2012, ma abbiamo sempre bisogno di... favole
ULTIMO BALLO di Antonella Trapani
Raccontami di nuovo le favole,
quelle complici dei nostri pensieri.
Mi siedo, mi sposto i capelli, è tutto com'era ieri.
So essere ancora una bimba vivace,
rido felice e adoro le fate.
Se tu ci credessi…non siamo cambiati,
ho un trucco leggero e i capelli legati.
Ma dimmi di te e di tutto il tuo tempo,
hai preso a calci la vita e hai sfidato poi il vento?
Ti ho pensato così, in tutti i miei anni,
a cavallo del mondo a dimenticare gli inganni.
Pirata mancato e mercenario pagato,
mi hai fatto soffrire, ma forse ti ho amato.
E poi soldatino hai vinto qualcosa?
Hai sconfitto il nemico sotto le tue lenzuola?
Sei un uomo d’azione, non lo posso negare,
non fai prigionieri e sei bravo a ballare.
Mi ricordo com'era, mi stringevi più forte,
partiva la musica e mi facevi la corte.
Le tue mani sul collo, sui fianchi e la schiena,
mi sussurravi all'orecchio, mi rubavi la scena.
Sei fermo e ti guardo… ne è passato di tempo,
hai le tempie imbiancate e mi ascolti in silenzio.
Vorrei dirti tutto, quello che è stato,
avere un momento, ricordare quel bacio.
Ma il mio sguardo è triste e non riesco a parlare,
tu mi sfiori la mano e iniziamo a ballare.
È l’ultimo ballo e mi lascio portare,
finisce la musica, continuiamo a danzare.
*
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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