domenica 15 giugno 2014

da La Fanciulla dagli occhi d'oro di HONORÉ DE BALZAC

da La Fanciulla dagli occhi d'oro di HONORÉ DE BALZAC (con trama in calce)

[...]
– Com’è buffo tutto questo – disse de Marsay osservandola. – Mi sembri una buona ragazza, un tantino strana forse: una sciarada vivente, tutt’altro che facile a risolversi.
Paquita non capì nulla, e lo guardò dolcemente spalancando sempre più quei suoi occhi che non si potevano dire sciocchi tanto eran carichi di voluttà.
– Amor mio – fece ella tornando alla sua idea di prima, – mi vuoi?
– Farò tutto quello che vorrai, e anche quello che non vorrai – rispose ridendo de Marsay, che si ritrovava finalmente a suo agio avendo deciso di lasciare che le cose andassero per il loro verso. E forse contava sulla sua forza e sulla sua esperienza d’uomo fortunato per dominarla qualche ora più tardi e strapparle tutti i segreti.
– Oh – gli diss’ella – lascia che ti metta secondo il mio gusto.
– Fa’ pure – rispose Henri.
Paquita piena di gioia corse a prendere una vestaglia di velluto rosso che fece indossare a de Marsay, poi gli mise in testa una cuffia da donna e lo ravvolse in uno scialle. Abbandonandosi a queste pazzie, ch’ella faceva con l’innocenza di un fanciullo, rideva in modo convulso e sembrava un uccello che battesse le ali. Ma pareva che non vedesse nulla al di là dei suoi occhi. Se è impossibile dipingere le inaudite dolcezze che provarono quelle due creature espresse dal cielo in un momento di gioia, è forse necessario cercar di tradurre metafisicamente le impressioni straordinarie e quasi fantastiche del giovane. Non c’era nulla di più facile per un uomo che viveva come de Marsay, che riconoscere l’innocenza d’una fanciulla. Ma per quanto questo possa sembrar strano, se la Fanciulla dagli occhi d’oro era certamente vergine, non era altrettanto certo che fosse ingenua. Quella bizzarra mescolanza di misterioso e di reale, d’ombra e di luce, di bello e d’orribile, di piacere e di pericolo, di paradiso e d’inferno, che abbiamo già incontrato in questa avventura, continuava nell’essere capriccioso e sublime che de Marsay aveva fra le mani. Tutto quello che la voluttà ha di più raffinato e sapiente, tutto quello che Henri poteva conoscere di quella poesia dei sensi che si chiama amore, fu sorpassato dalla Fanciulla dagli occhi d’oro. Fu come un poema orientale irraggiato dal sole che Saadi e Hafiz hanno messo nelle loro strofe; ma né il ritmo di Saadi, né quello di Pindaro avrebbero saputo esprimere l’estasi confusa, dolcissima e stupefatta che si impadronì di questa ragazza quand’ebbe fine l’errore in cui una mano di ferro la costringeva a vivere.
– Morta – ella disse – morta, sono morta. Portami in capo al mondo, in un’isola in cui nessuno ci conosca. E fuggiamo senza lasciare traccia… Ma saremo inseguiti sino all’inferno… Mio Dio, ecco il giorno. Fuggi. Non ti rivedrò più? Voglio rivederti domani, a costo di uccidere tutti quelli che mi sorvegliano. A domani.
[...]

da Wikipedia TRAMA

Il conte Henry de Marsay, figlio naturale di Lord Dudley ed educato dall' abate de Maronis, è un dandy agguerrito il quale con la sua forza e capacità innate sembra riuscir a piegare chiunque al proprio volere. La storia ha inizio quando Marsay incontra per la prima volta Paquita Valdes, una "ragazza dagli occhi dorati", durante una passeggiata. Questa creatura misteriosa e d'una bellezza realmente eccezionale attira subitaneamente l'attenzione del conte. La ragazza vive sotto il costante controllo della governante ed è pressoché rinchiusa nel suo palazzo; infatti non esce mai sola e non riceve nessuno. Per l'annoiato conte, la conquista della fanciulla è una sorta di sfida e quindi da allora in poi cercherà di far di tutto per riuscire a conquistarla; con l'aiuto di Ferragus e del marchese di Ronquerolles spera di arrivare a sedurre la giovane. Ma è proprio il fedele servo di quest'ultima a contattarlo per organizzare un incontro con la fanciulla. La prima volta, il giovane riesce a incontrare Paquita in gran segreto nella casa di sua madre. Successivamente di incontrano altre due volte, con molte precauzioni, nella stanza di Paquita. Ma quando Henry è al culmine della passione, quando parlano di fuggire insieme, magari in Asia, Paquita invoca il nome di una donna. Il giovane diviene furioso e medita vendetta. Chiede quindi aiuto alla banda dei tredici, tra i quali c'è Ferragus. Ma quando entrano nella casa di Paquita la trovano morente di fronte alla marchesa di San-Real, sorellastra di Marsay, la quale è follemente innamorata di lei nonché estremamente gelosa e possessiva, ed è proprio la gelosia che l'ha spinta ad ucciderla. Ma quando si rende conto che Paquita l'ha tradita con il suo fratellastro, la marchesa si pente e decide di tornare in Spagna per entrare in un convento di los Dolores.

Nelle ultime righe del racconto Marsay dice ridendo ad amico che la ragazza è morta di tisi.

(f.g)

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