Le lettere d’amore di THOMAS HARDY
(In memoriam H.R.)
Fu un incontro affatto casuale
In un solitario sentiero secondario.
Nell’approssimarsi a me, il rilucere scarlatto del tramonto
Svelò un sorriso, che pareva contrarsi in smorfia,
Su quel volto mortalmente scavato,
Mentre egli tendeva verso di me un pacchetto quadrato,
O cosa non capii.
“Bene,” mormorò, allora; “Sono le mie vecchie lettere.
Forse per lei – indubbiamente per lei, intollerabili e fastidiose catene...
Vedi, un lento declino mi cinge inesorabile
E lei mi ha lasciato. Assolutamente giusto
Restituirmi le lettere, autentica preveggenza;
Eccessiva passione e tenerezza per lei mi hanno arso! Questa notte
Esse, essenza della mia anima, nelle fiamme svaniranno!”
Sorrise nel sole – un dolore, uno strazio pervasero quel mesto sorriso –
E si allontanò. Seppi della sua morte poco tempo dopo.
(f.g)
«Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac
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