da Il prigioniero del cielo di CARLOS RUIS ZAFON
[...] “vedendo il mio amico baciare la donna che amava mi venne fatto di pensare che quel momento, quell'istante rubato al tempo e a Dio, valesse tutti i giorni di miseria che ci avevano condotto fin lì e tutti quelli che sicuramente ci aspettavano una volta tornati alla vita, e che tutto quanto era onesto e limpido e puro in questo mondo, e che tutto ciò per cui valeva la pena continuare a respirare era in quelle labbra, in quelle mani e nello sguardo di quei due fortunati che capii, sarebbero rimasti insieme fino alla fine delle loro vite”.
(f.g)
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