giovedì 6 giugno 2013

NATURA MORTA CON CUSTODIA DI SAX di Geoff Dyer

NATURA MORTA CON CUSTODIA DI SAX di Geoff Dyer

“Era così che aveva e avrebbe sempre suonato. Ogni volta che intonava una nota le diceva addio. Talvolta non la salutava neppure. Quelle vecchie canzoni erano abituate a essere amate e desiderate da chi le suonava; i musicisti le coccolavano e le facevano sentire fresche, nuovissime. Con Chet, le canzoni si sentivano trascurate. Quando la suonava lui, una canzone aveva bisogno di essere consolata: non era il suo modo di suonare a essere carico di sentimento, era la canzone stessa a esserlo, perché si sentiva ferita. Si avvertiva che ogni nota cercava di rimanere con lui un poco di più, implorandolo. La canzone stessa supplicava chiunque fosse disposto ad ascoltarla: ti prego, ti prego, ti prego.”

(f.g)

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