La Luna, che è il capriccio stesso, guardò dalla finestra mentre tu dormivi nella tua culla e pensò: "Questa bambina mi piace". E scese morbidamente la sua scala di nuvole, e passò senza rumore attraverso i vetri. Poi si stese su di te con la tenerezza flessuosa di una madre e depose i suoi colori sul tuo viso.
Nell'espansione della sua gioia, la Luna riempiva tutta la camera come un'atmosfera colorata, come un veleno luminoso; e tutta quella luce viva pensava e diceva: "Subirai eternamente l'influsso del mio bacio. Sarai bella a modo mio. Amerai ciò che amo io e ciò che mi ama: l'acqua, le nubi, il silenzio e la notte; il mare immenso e verde; l'acqua informe e multiforme; il luogo ove non sarai; l'amante che non conoscerai..."
(a.t)
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